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martedì 25 novembre 2014

Recensione Black Ice di Becca Fitzpatrick

Titolo: Black Ice
Titolo Originale: Black Ice
Autrice: Becca Fitzpatrick   
Serie: NO
Ambientazione: Wyoming (USA)
Protagonisti: Britt, Calvin, "Mason" 
Point of View: Prima persona (Britt)
Genere: Ya - Thriller
Editore: Piemme
Pagine: 416
Data di uscita: 07 Ottobre 2014

Trama: Britt si è preparata per più di un anno a un trekking sul Teton Range. Quello a cui non era preparata, però, è scoprire che Calvin, il suo ex ragazzo e unico grande amore, si unirà a lei. Prima che Britt abbia tempo di esplorare i propri sentimenti, si scatena una terribile tormenta che la obbliga a rifugarsi in una baita sperduta. Peccato che gli occupanti, entrambi giovani e molto affascinanti, siano anche due fuggitivi decisi a prenderla in ostaggio. Britt sa che la conoscenza dei sentieri e l’attrezzatura da trekking che ha con sé rappresentano la sua assicurazione sulla vita, e che deve solo resistere abbastanza a lungo perché Calvin la raggiunga, eppure…
In una disperata corsa contro il tempo e il freddo, Britt scoprirà che sotto la neve si nascondono moltissimi segreti e che forse il suo rapitore, la cui gentilezza è decisamente seducente, non è quello che sembra.

Il commento di Mor:
Black Ice è  principalmente uno Young Adult accompagnato da un mix di Thriller (molto debole) e romanticismo.

Senza dubbio mi ha affascinato l’ambientazione; il clou si svolge totalmente sulla catena dei monti Tetons nel Wyoming (Usa) durante una tempesta di neve dove Britt, la protagonista, lotta per la sopravvivenza trovandosi completamente isolata dal resto del mondo e poi per fuggire dai suoi rapitori.

Anche la parte romance mi è sembrata molto debole; non tanto in quella in cui l’autrice ci racconta la storia d’amore tra Britt e Calvin (il suo ex ragazzo) ma la parte in cui la ragazza comincia ad innamorarsi di Mason, il suo rapitore. 

Cosa non mi ha convinto: da come esordisce l’autrice ad inizio romanzo  mi aspettavo un maggior approfondimento sull’aspetto della sopravvivenza in condizioni climatiche estreme. Qui, secondo me, poteva osare di più ed arricchire le sue pagine con più aneddoti di autoconservazione e originalità e per concludere, mi aspettavo assolutamente un epilogo più lungo e dettagliato.

Ad ogni modo è una lettura gradevole, scorrevole, poco impegnativa; si capisce quasi all’inizio chi è il buono, chi il cattivo, chi è il colpevole e chi l’innocente. Sicuramente, per l’ambientazione, è una lettura alternativa.

 

 

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