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lunedì 30 marzo 2015

Recensione Candy Candy di Keiko Nagita

 



Titolo: Candy Candy
Autrice: Keiko Nagita
Protagonisti: Candice White
Editore: Kappalab
Pagine: 272
Data di uscita: 29 gennaio 2015








 

Trama: America, inizio del Novecento.
Mentre trascorre la sua infanzia presso la Casa di Pony, Candice "Candy" White teme di essere diventata ormai troppo grande per essere adottata. Il giorno in cui anche la sua migliore amica Annie se ne va con i nuovi genitori acquisiti, Candy incontra un giovane abbigliato con l'abito tradizionale scozzese che si esercita con la cornamusa sulla collina nei pressi dell'orfanotrofio, e che le dà un consiglio che l'accompagnerà per tutto il resto della vita: sorridere sempre, anche quando tutto sembra andare male. Da quel giorno, il 'Principe della Collina' è sempre nei suoi pensieri, ma non lo rincontrerà mai più. Finalmente Candy viene adottata da una ricca famiglia. La aspetta però una brutta sorpresa: il suo ruolo tra le pareti domestiche è quello di compagna di giochi per i pestiferi figli dei padroni di casa. La cattiveria dei due, che odiano il carattere solare di Candy, la sua gentilezza e la sua predisposizione a essere ben accetta da chiunque, si spinge fino a renderle la vita impossibile, ma l'incontro casuale con tre meravigliosi ragazzi, i più giovani esponenti di una nobile famiglia di origine scozzese, le permette di dare una svolta imprevista alla sua esistenza. Uno di loro, inoltre, assomiglia incredibilmente al Principe della Collina incontrato anni prima, benché la sua giovane età renda chiaro che non possa assolutamente trattarsi della stessa persona...
Da quel momento in poi, le vicende costringeranno Candy a prendere importanti decisioni sul suo destino per evitare di restarne in balia, affrontando così una grande e romantica avventura che la porterà dall'America all'Europa, in un mondo che si sta preparando alla Prima Guerra Mondiale... Candy, ormai adulta, ci racconta in prima persona le avventure vissute in gioventù, e ci svela poco alla volta quel che è accaduto 'dopo' le vicende classiche.Un modo davvero emozionante per riscoprire uno dei personaggi più amati da generazioni e generazioni di lettori e di spettatori.



Commento: Mi sono detta, ma sì, Mor l’ha consigliato e io di lei mi fido, poi ho pensato, magari lo tengo da parte per mia figlia, per quando sarà più grande e avrà voglia di leggere qualcosa di diverso. Ma la verità è che io, donna di trentotto anni, avevo proprio voglia di leggere Candy Candy, il romanzo che trasporta su carta il celebre cartone animato trasmesso per la prima volta in Italia nel 1980. 

Un po’ di storia. Candy Candy è un manga di genere shōjo, vale a dire destinato a un pubblico femminile di età compresa tra gli ultimi anni dell'infanzia (dieci anni) e la fine dell'adolescenza, i cui personaggi , come pure l’ambientazione, sono occidentali. Si potrebbero fare diversi esempi di manga simili a questo, Georgie, Lady Oscar o Anna dai capelli rossi. Candy Candy, forse, è stato il più amato di tutti. Viene disegnato per la prima volta nel 1975 dalla celebre disegnatrice Yumiko Igarashi, la stessa di Georgie per intenderci. In Italia approda nel 1980, trasmessa prima dalle varie reti private e poi dal 1982 su Canale 5. La storia narra le vicende di una trovatella, Candice White, da quando viene ospitata neonata all'orfanotrofio soprannominato “Casa di Pony”, fino a che, ormai adulta…. Il finale di Candy è uno di quei capisaldi della vita, perché pare che nessuno abbia visto l’ultima puntata del cartone animato, anche se basta digitare su google “come finisce Candy Candy” e si apre un mondo. Le peripezie della giovane biondina che non scioglie mai i codini la portano a conoscere tantissimi personaggi più o meno buoni e a visitare persino l’Inghilterra, lasciandosi alle spalle L’America. Vivrà gli orrori della prima grande guerra e saprà cosa vuol dire amare e perdere chi si ama. Le prove che affronterà saranno tali e tante che la trasformeranno in una persona incredibilmente forte, perché Candy non è solo la Signorina Tutte-lentiggini, affettuoso nomignolo datole da Terence, ma è una persona buona eppure testarda e profondamente leale. 

Il romanzo si apre con la partenza di Annie, la miglior amica di Candy, che lascia l’orfanotrofio poiché è stata adottata da una nobile coppia. Quel doloroso distacco getterà Candy nello sconforto e mentre piange disperata nascosta su una collina, un giovane, che lei chiamerà Principe della Collina, la consola dicendole che è più bella quando ride. C’è poi un salto temporale di sette anni, Candy è ormai adolescente e viene assunta come compagna di giochi dalla famiglia Legan. Ora, chi non ricorda gli odiosi Neal e Iriza, che architettano ogni tipo di cattiveria per tormentare Candy? In quel periodo però la ragazza conoscerà anche Archie e Stear, ma soprattutto il dolcissimo Antony, che creerà una rosa chiamata Dolce Candy, che la amerà con la tenerezza della prima adolescenza e che morirà a quindici anni, facendo la fine di tutti gli eroi giovani e belli. Candy viene poi adottata dal misterioso zio William, un benefattore che veglierà su di lei nascosto nell’ombra. A questo punto Candy viene mandata in un collegio inglese, il Royal Saint Paul School of London dove l’attendono Archie e Stear e durante la traversata conoscerà Terence. La vita nel collegio è molto dura, anche perché Iriza e suo fratello frequentano la stessa scuola e non perderanno occasione per deriderla. Il libro termina qui, per la seconda parte bisognerà attendere maggio. 

Mi è piaciuto moltissimo, sarà che lo stile è semplice ma accattivante, sarà che conosco e amo la storia, eppure, forse complice la mia età, ho visto un lato decisamente sentimentale che nel cartone, ma probabilmente perché ero sola una bimbetta, non avevo sentito così intensamente. E’ vero che Candy ama Antony e poi Terence, che ammalia Archie e Stear, ma nei miei ricordi Candy è bambina per molto più tempo, mentre in questo romanzo viene mostrata di più la Candy adolescente, che combatte per se stessa, che ama, che cresce con sorprendente rapidità. Devo anche ammettere che mi sono commossa in più punti, essendo un romanzo i personaggi vengo sviscerati ed esposti in maniera più “adulta” rispetto al cartone, così ecco che la morte di Antony viene quasi prevista, come se il carattere introspettivo del ragazzo e quella traccia di malinconia nello sguardo avessero fatto vaticinare una fine prematura.

Non resta che attendere qualche settimana, per leggere finalmente il finale di Candy Candy…. Nel frattempo, chi di voi cantava questa filastrocca?

Candy Candy, Annie e Patty, Stear ed Archie qui con noi 
Antony l'amore, Terence l'attore, Iriza il serpente, Neal un deficiente....



Il mio voto è

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