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venerdì 13 marzo 2015

Recensioni Flash: La devozione di Anisha Rai, Trent'anni e li dimostro di Amabile Giusti e Cercando Alaska di John Green



Titolo: La devozione
Autrice: Anisha Rai
Serie: Singolo
Editore: Newton Compton
Pagine: 406
Data di uscita: 30 Gennaio 2014
Ambientazione: India/New York
Livello di sensualità: Hot
Punto di vista: Terza persona

Trama:
Nishtha, giovane indiana, approda a New York: il marito Madhur, in punto di morte, l'ha affidata all'amico Jordan Mathers, un rampante avvocato americano. Nishtha, cresciuta nella fede induista, è fedele e devota al suo uomo e l'abnegazione è la sua pratica di vita. Jordan è bello, ricco e potente, ma anche intransigente ed egoista. Un vero pragmatico. Tra i due l'incontro è freddo, troppo lontani i loro mondi, estranei e sconosciuti i loro modi: uno spirituale, l'altro fisico e dal forte senso pratico. Jordan inizia Nishtha al bondage. Per la giovane è un viaggio senza ritorno nella filosofia occidentale, nel BDSM e nella venerazione del maschio padrone. Un lento, eccitante e sofferto gioco delle parti in cui la spiritualità dell'amore tantrico e la carnalità dell'universo sadomaso si incontrano e si scontrano. Nell'erotismo velato, trattenuto, nella sospensione del piacere che si protrae giorno dopo giorno, si compie la sottomissione dei sensi, finché Jordan sente che Nishtha è finalmente sua, e non più di Madhur. Nasce in lui, nonostante la brutalità delle sue pratiche e l'apparente misoginia, un'inarrestabile attrazione. Un sentimento trascinante, che non avrebbe mai potuto prevedere... 

Recensione di Claire:

E' stata una piacevolissima sorpresa. Un romanzo profondo, pieno di sentimenti e di amore. E' diviso in due parti. La prima indaga sulle emozioni e gli stati d'animo di Nish e Jordan, oltre che del marito morente di lei. Quest'ultimo straziato dal dolore del distacco ineluttabile e dalla consapevolezza che l'amico sarà l'unico uomo in grado di dare a sua moglie ciò che realmente brama e di cui lui è stato incapace. Nishtha è fedele al marito ma desidera quest'altro uomo di cui non sa nulla, ma dal quale si sente attratta. E Jordan si sente in colpa per desiderare la donna dell'uomo che considera un amico fraterno e verso il quale ha un debito di riconoscenza. E' l'incontro tra due mondi, quello occidentale ricco e quasi asettico e quello orientale, colorato, profumato e povero. 

Poi c'è la seconda parte, erotica, carnale, fatta di scoperte, di sorprese, di prese di coscienza. Jordan è un master, un dominatore, un sadico, nato in questo modo, che ha accettato la sua natura anche perché è uguale a quella del padre, ma mentre questi non ha saputo temperare i suoi istinti, Jordan ha fatto dell'autocontrollo la sua religione e solo Nishtha riesce a scuoterlo, guarendolo dalle sue paure, prima fra tutte quella di non saper controllare la voglia di infliggere dolore. E' un maschio alfa, che sa usare la frusta e impartire gli ordini, ma che sa mostrarsi vulnerabile e non nasconde le lacrime. Nish è bellissima, me la sono immaginata come Freida Pinto che personalmente ritengo la donna più bella del mondo, sensuale e innocente, con i suoi timori, la vergogna di essere quello che è, non solo sottomessa per cultura, ma soprattutto per natura. 

Ci sono i cliché di questo genere, prima fra tutti il contratto, che qui però ha un'altra finzione, cioè quella di portare via dall'India Nish che altrimenti potrebbe soccombere alle consuetudini pericolose e arcaiche come l'immolazione sulla pira funeraria del marito. E' il modo in cui Jordan giura al marito morente di proteggere Nish. Belli tutti i personaggi che fanno da contorno alla storia, e dei quali vorrei sapere di più.

Il finale mi ha dato la sensazione di qualcosa in sospeso, di nodi che il pettine non ha sbrogliato... Spero che l’autrice scriverà un seguito, o più seguiti, per riempire le poche lacune di questa storia e per dare un’opportunità ad altri protagonisti.


Il mio voto é





Titolo: Trent’anni e li dimostro
Autrice: Amabile Giusti
Serie: Singolo
Editore: Autopubblicazione (poi pubblicato da Mondadori)
Pagine: 200
Data di uscita: 11 Dicembre 2013
Ambientazione: Italia - Roma
Livello di sensualità: Soft
Punto di vista: Prima persona

Trama:
Carlotta ha quasi trent’anni, e si considera una sfigata cronica: è alta quanto un puffo, si è da poco licenziata da un lavoro sicuro ma noioso, ha una famiglia a dir poco folle e non riesce a trovare un fidanzato decente. Fino a quando, per guadagnare qualche soldo, decide di affittare una stanza della sua casa, e l’affascinante Luca irrompe nella sua esistenza tutto sommato placida. Non è decisamente un inquilino perfetto, Luca: è disordinato, fuma troppo, e ha il pessimo vizio di portarsi a casa le sue conquiste, una diversa ogni notte, facendo sentire Carlotta una vera schifezza. Perché, a dispetto di tutto, nonostante non sopporti l’idea di essersi innamorata del solito maschietto predatore che tratta le donne come fazzoletti di carta, lei ne è segretamente pazza. Ma non ha alcuna intenzione di farglielo capire né di farsi usare come un kleenex.
In una girandola di eventi buffi, Carlotta dovrà destreggiarsi tra una madre crudele e un po’ sgualdrina, una sorella bellissima e più sgualdrina della madre, un padre timido che coltiva rose, una tribù di parenti bizzarri, un nuovo lavoro da meteorologa, e Luca che la tratta come un comodino di scarso pregio, riempiendole la casa di donnine allegre che rubano tutti i suoi elastici di Peppa Pig.
Un romanzo spassoso, in cui anche i momenti malinconici sono raccontati con leggerezza, su una donna moderna, non giovanissima, non bellissima, ma piena di grinta, che cerca di trovare il proprio posto nel mondo.

Recensione di Claire:

Certamente la Giusti è Brava. Stilisticamente non ho trovato pecche, il libro scorre che è una bellezza e fa un ampio uso di similitudini, che apprezzo particolarmente. Carlotta fa tenerezza, compassione, è la poveretta in cui tutte ci potremmo immedesimare.

I miei sentimenti verso questa ragazza oscillavano tra rabbia la pena, perché lei non si piace e ironizza sui suoi difetti celando un dolore profondo. La figura di Carlotta è stata ben delineata e stranamente il fatto che si piangesse di continuo addosso non mi ha infastidito. D'altronde ne aveva motivo, e qui arriva il tasto dolente. Troppi, troppi cliché. Un paio vanno bene, con il giusto contorno, ma come dire, qui il troppo stroppia. La madre bella, sgualdrina e cattiva, la sorella bella, sgualdrina e cattiva,  una famiglia di strilloni troppo simili al “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, Carlotta additata come zitella nel 2014, il matrimonio della cugina brutta in stile americano, con lei vestita da orrenda damigella d'onore… capisco i vari programmi della pay tv, capisco la globalizzazione mondiale, ma insomma, un matrimonio italiano no? troppo stereotipo d'oltreoceano che non ci appartiene.

Luca altro che in ginocchio sui ceci per una settimana..... lo avrei fatto fuori subito, quanti anni hai ? trentadue??? Il libertino redento ci piace tanto, ma l'Amabile c'è andata pesante, e poi tutto quel non capirsi, non parlarsi dopo un po’ mi ha sinceramente stancata

Il libro si salva perché è scritto benissimo, ma la trama, per me, per i miei gusti, si rifà in maniera eccessiva a famosi film stranieri. 


Il mio voto è:





Titolo: Cercando Alaska
Titolo Originale: Looking for Alaska
Autore: John Green
Serie: Singolo
Editore: Rizzoli
Pagine: 312
Data di uscita: 10 Novembre 2010
Ambientazione: USA
Livello di sensualità: Soft
Punto di vista: Prima persona


Trama:
La prima sbronza e il primo scherzo. Il primo amico e la prima ragazza. Le ultime parole.
Miles Halter, solitario collezionista di Ultime Parole Famose, lascia la tranquilla vita di casa per cercare il suo Grande Forse a Culver Creek, una prestigiosa scuola in Alabama. È qui che conosce Alaska. Brillante, buffa, svitata, imprevedibile e molto sexy, per Miles diventa un enigma, un pensiero fisso, una magnifica ossessione. 

Recensione di Alice:

Ho scoperto questo autore con il celebre Colpa delle stelle, un romanzo incredibilmente toccante, intelligente e originale. Devo dire che la magia non si è ripetuta con le altre opere di questo autore, Teorema Catherine e, appunto, Cercando Alaska. Sono entrambi romanzi che hanno il pregio di far pensare in modo diverso, fuori dai soliti schemi. Sono piacevoli, interessanti, ma non indimenticabili.

Oggi voglio parlarvi di Cercando Alaska. Il libro ci racconta di Miles, alias Ciccio, al primo anno di college, lontano da casa per la prima volta nella sua vita. Ci racconta dei suoi nuovi amici, in particolare del Colonnello. Ci descrive come la sua vita cambia un poco di più ogni giorno. Ci mostra gli scherzi più divertenti mai ideati da una mente umana. Ma soprattutto ci parla di Alaska, di questa ragazza inquieta, piena di energia cinetica, di passione, ma anche di auto-distruttività. La vediamo attraverso gli occhi di Ciccio, che un po' la ama e un po' la odia.

Un romanzo tutto sommato leggero e divertente. Ma solo finché il conto alla rovescia dei giorni, che inizia ogni capitolo, non arriva a zero. Quel giorno sarà, per Ciccio e il Colonnello, come l'anno zero per la storia dell'umanità. Tutto cambierà, loro stessi cambieranno. Inizieranno un percorso difficile ma necessario che li porterà a capire che: "Alle brutture si può sopravvivere, perché noi siamo indistruttibili nella misura in cui crediamo di esserlo." "La disperazione non fa per noi, perché niente può ferirci irreparabilmente. Ci crediamo invincibili perché lo siamo."
Un romanzo di crescita, di dolore e di speranza.

Il mio voto è:



Ciao a tutti da Claire e Alice




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