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giovedì 26 maggio 2016

Recensione Regina Rossa di Victoria Aveyard
(Serie Red Queen #1)


Titolo: Regina Rossa
Titolo originale: Red Queen
Autrice: Victoria Aveyard
Serie: Red Queen #1
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 1 giugno 2015
Pagine: 432
Genere: YA, fantasy
Punto di vista: prima persona
Livello di sensualità: Basso

Trama: Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità.
Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso...
Mare rappresenta un’eccezione destinata a mettere in discussione l’intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi.
Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l’altro e Mare contro il suo cuore.
Regina Rossa apre una nuova serie fantasy vivida e seducente dove la lealtà e il desiderio rischiano di esseri fatali e l’unica mossa certa è il tradimento.

Recensione di Alexandria:
Mare Barrow e la sua famiglia sono Rossi e appartengono alla parte più umile della popolazione. I Red vivono in palafitte, in disagio e povertà, destinati a servire la élite dei Silver che, per le proprie capacità sovrumane, vengono considerati quasi delle divinità.

Mare, perfettamente conscia della propria situazione sociale, cerca di barcamenarsi tra la vita che le tocca e quella che non può avere, finendo per passare il tempo a rubare quello che può per aiutare la sua famiglia a sopravvivere. Ma quando il suo migliore amico, Kilorn Warren, viene chiamato alle armi, Mare è costretta ad affrontare la realtà, giocandosi tutto per vincere la sua libertà. 

Per un caso fortuito, durante la competizione in cui verrà scelta colei che sposerà il Principe Cal, proprio davanti ai nobili Red, si scopre che anche lei è dotata di  grandi poteri anche se il suo sangue è rosso. Per nascondere questo potere alla nobiltà, essendo appunto lei una Rossa, il re Tiberias la costringe a trasformarsi in Mareena Titanos, una Silver le cui tracce si sono perse da tempo, e la promette al suo figlio più giovane, il principe Maven.

C'era molta attesa per questo libro. Mi sono ritrovata davanti a opinioni che lo esaltavano e a giudizi per nulla positivi. L’ho letto senza pregiudizi perché so che la mia opinione su un libro va spessissimo contro corrente e per Regina Rossa le opinioni erano davvero contrastanti.

Red Queen alla fine mi è piaciuto. La storia unisce in sé molti elementi che attraggono senza dubbio un lettore amante del genere: un regime politico totaliraristico (monarchia assoluta in questo caso) tipico dei distopici, in cui la popolazione comune è vessata e sfruttata, un'eroina che si distingue e si innalza dalla misera condizione iniziale fino a raggiungere le sale del potere (quale mezzo migliore di sistemarsi se non sposare il principe delle fiabe?), i germogli di una rivoluzione che porterà alla libertà, e infine il tradimento, il tutto condito con scene di combattimenti mozzafiato tra esseri dotati di abilità strabilianti.

La periodizzazione del libro e la sua ambientazione non sono molto chiare, ma questo non mi ha disturbato minimamente durante la lettura. Ho percepito un paesaggio cupo e selvaggio per i Rossi, un ambiente poco evoluto, trascurato e senza sovrastrutture, nettamente in contrasto con il lusso in cui vive la corte dei Silver, elegante e dotata di ambienti raffinati e curati.
Se la storia sia ambientata nel futuro o nel passato non è dato capirlo, perché, come per l’ambientazione, la periodizzazione si percepisce diversa se si parla dei Red o dei Silver, arretrati i primi, molto evoluti i secondi.

In Regina Rossa distopico e paranormal fantasy la fanno da padroni, ma mi sarei goduta di più la storia se ci fosse stato un pizzico di romance in più. 
L'attrazione della protagonista per i due principi, Cal da una parte, per cui non provavo grande simpatia all’inizio, e Maven dall’altra, così dolce e gentile e tanto diverso da Cal, è stata trattata dall'autrice in modo un po' freddo e quasi di contorno alla storia della missione di Mare. Invece avrei preferito vedere più Mare e Cal e Maven. Ma io amo gli intrighi amorosi e i triangoli in primo luogo, quindi probabilmente non faccio testo.

Lo stile mi è piaciuto molto, non annoia ed è molto immediato. Anche le descrizioni mi sono piaciute e la trama è stata piuttosto coerente
Inoltre, devo dire che, sebbene io sia particolarmente dotata del potere dello scovacolpidiscena, non mi aspettavo una delle due stoccate finali e quindi, come Mare, sono caduta nella rete di uno dei personaggi di cui in realtà mi fidavo parecchio.
La Aveyard me l’ha proprio fatta da sotto al naso. Quattro stelle meritate.

Quattro stelle

2 commenti:

  1. Regina Rossa vagamente ricorda Red Rising di Pierce Brown, che è uscito prima ma in Italia è stato pubblicato dopo (da poco tempo, in realtà). Red Queen di certo può piacere molto ai palati delle lettrici di distopici più soft, non necessariamente amanti dello splatter. Io amo entrambi, ma se sei amante del genere, butta un occhio anche a Red Rising di cui ho fatto la recensione da qualche parte qui nel blog ;)

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