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mercoledì 26 ottobre 2016

Recensione Il mio migliore sbaglio di R.S.Grey

Titolo: Il mio migliore sbaglio
Titolo originale: Scoring Wilder
Serie: NO, autoconclusivo
Autore: R.S. Grey
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 19 aprile 2016
Pagine: 334
Punto di vista: prima persona femminile
Livello di sensualità: medio

Trama: Quello che era cominciato come uno scherzo – sedurre il Coach Wilder – divenne presto un colpo da mettere a segno.
Le selezioni per le Olimpiadi sono alle porte e l'ultima cosa che la diciannovenne Kinsley Bryant deve fare è distrarsi con Liam Wilder. Lui è un calciatore professionista, un bad boy adorato in America e ha tutte le caratteristiche del seduttore di talento: • un viso che fa piangere le ragazze √ • degli addominali su cui si potrebbe grattugiare il parmigiano (quello buono) √ • abbastanza fiducia in se stesso da sfuggire alla forza di gravità √√ Per non parlare del fatto che Liam è assolutamente off limits. Proibito. Gli allenatori lo hanno detto chiaramente a Kinsley e alle sue compagne: "concedetevi qualsiasi forma di fraternizzazione extra-allenamento con lui e verrete sbattute fuori da questa squadra più in fretta di quanto voi possiate contare i suoi tatuaggi". Ma ciò non ha fatto che renderlo ancora più attraente. E poi Kinsley ha già contato i tatuaggi visibili e non è certo il tipo di persona che lascia le cose in sospeso... La chimica tra lei e Liam è innegabile e presto si trovano costretti a combattere per tenere segreta la loro storia – tra paparazzi invadenti, compagne di squadra invidiose, dubbi e fraintendimenti. Ma entrambi sono determinati a vivere il sogno sportivo quanto il loro amore e nulla riuscirà a dividerli o scoraggiarli...

Recensione di Nena: 
Non so voi, ma nella mia routine settimanale c’è sempre quel momento i cui mi trovo attaccata al computer, intenta a spulciare tutti i blog letterari possibili e immaginabili alla ricerca del libro perfetto per quella settimana. Quella smania di leggere qualcosa, di trovare il libro che mi tenga incollata alle sue pagine dall’inizio alla fine… Beh, questa volta è toccato a “Il mio migliore sbaglio”, di R.S. Grey.

Non avevo mai letto uno sport romance e, a dirla tutta, non sapevo nemmeno che esistesse un’etichetta specifica… A dirla davvero davvero tutta, non me ne è mai fregato niente delle etichette, ma magari a voi si, per cui beh, ora sapete che questo libro ne fa parte.
Diciamo che lo sport è un po’ il collante, lo sfondo della vicenda. Entrambi i protagonisti sono sportivi, calciatori professionisti: Liam già affermato, ha partecipato alle olimpiadi e, caso vuole, per l’estate sarà uno degli allenatori di Kinsley, promettente calciatrice agli inizi della sua carriera.
La loro storia sembra iniziare con un colpo di fulmine bello e buono e, come ogni storia d’amore che si rispetti, c’è qualcosa che si mette in mezzo.

Lui è un noto playboy che rischia di perdere tutti i suoi sponsor a causa della sua condotta di vita sregolata, mentre Kinsley non può permettersi di crearsi un’immagine negativa prima ancora di aver avuto la possibilità di dimostrare quanto vale sul campo da gioco.
Eppure l’attrazione è innegabile e alla fine entrambi cedono. Bisogna dire che in effetti non oppongono poi così tanta resistenza alla relazione, ma, da lettrice coinvolta, in effetti è stato piacevole leggere delle loro lotte interiori, della loro preoccupazione per i pettegolezzi, come anche la grande forza che hanno dimostrato nell’accettare i propri sentimenti.
All’inizio la storia viene tenuta nascosta, ma i giornalisti sono una figura onnipresente, a volte addirittura inquietante e, una volta che per vari motivi Liam non è più l’allenatore di Kinsley, la storia salta fuori, anche se entrambi sono molto riservati e si rifiutano di sbandierarla ai quattro venti.

I due personaggi sono entrambi ben approfonditi e molto ben calati nell’atmosfera collegiale e assolutamente poco drammatica che permea l’intera vicenda, tanto che sono riusciti a coinvolgermi sin dall’inizio.
A non essermi andata molto a genio, invece, è Tara: compagna di squadra di Kinsley, la odia sin dal primo momento e tenta di sabotarla in tutti i modi possibili. Probabilmente vede in lei una minaccia, forse per rivalità in amore... ma mi è sembrato un personaggio fin troppo letterario, finto. Sinceramente mi sembra un odio fin troppo esagerato e, sicuramente, del tutto non giustificato. A suo favore va detto che è una buona rappresentazione della ragazza che si abbassa anche al più infimo livello per raggiungere la fama.

Tutto il racconto viene narrato tramite le parole e i pensieri di Kinsley e spesso, grazie a lei, mi sono trovata a ridere tanto da avere le lacrime agli occhi e da procurarmi parecchi sguardi di traverso (soprattutto nell’aula studio dell’università, in effetti).

La storia parallela della migliore amica di Kinsley, Becca, con il migliore amico di Liam, Penn, è un po’ forzata. Forse una scusa lavorata non troppo bene dalla Grey per trovare anche a Becca un ragazzo da urlo. Il brutto è che, in certi momenti, ruba l’attenzione alla coppia che in realtà ci interessa davvero, tirando fuori problemi che vengono risolti in un batter d’occhio senza neanche un po’ di approfondimento. In realtà, però, questa è una pecca del libro in generale… Si trovano moltissimi spunti interessanti che mettono alla prova i vari personaggi, ma purtroppo la Grey opta sempre per la via più facile senza lasciare il lettore un po’ sulle spine, il che è un vero peccato.

Ultimo lato negativo (lo giuro!): le scene di sesso… si passa di colpo dal niente al tutto: prima solo qualche commento spinto tra amiche, poi scene così esplicite che neanche in “Cinquanta sfumature di Grigio”… e non sarebbe nemmeno così male, se almeno fossero collegate al resto della narrazione e non inserite in momenti a caso della storia.

Insomma, lo so, ho elencato così tanti punti a sfavore che sembra che il mio voto sarà negativo, ma invece no! Quattro stelle!
Eh si, perché nonostante le sviste, la storia mi è entrata nel cuore. Sarà la simpatia di Kinsley e il suo rapporto con Becca, l’amica che ogni ragazza desidererebbe avere accanto, o forse la maturità emotiva e mentale di un personaggio come Liam. Non so, ma non riesco proprio a dare un voto più basso!

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